“Sovvenire” alle necessità della Chiesa. 2 – Le offerte dei fedeli e la comunità parrocchiale

Domenica 5 maggio 2013 è la giornata nazionale di sensibilizzazione per il sostegno economico alla chiesa cattolica promossa dalla Conferenza Episcopale Italiana.

Una breve spiegazione relativa alle offerte dei fedeli. In calce all’articolo riferimenti per l’approfondimento.

 

Questa giornata mira a sensibilizzare le comunità parrocchiali alla necessità di sovvenire alle necessità della Chiesa “affinché essa possa disporre di quanto è necessario per il culto divino, per le opere di apostolato e carità e per l’onesto sostentamento dei ministri”.

 

Le offerte dei fedeli

Le attività e i fatti che generano le entrate monetarie della parrocchia sono molteplici.

A titolo esemplificativo possiamo elencare: offerte raccolte durante la celebrazione delle messe, offerte in occasione della celebrazione dei sacramenti o dei sacramentali, offerte occasionali per le necessità della Chiesa o per finalità specifiche, donazioni, eredità e legati, contributi da Enti per attività istituzionali, rendite da affitti.

L’ordinamento canonico prevede che ogni persona giuridica canonica debba possedere i mezzi che le possano consentire di conseguire il file stabilito. Per questo motivo ogni Parrocchia (che è anche un ente civilmente riconosciuto e iscritto in un apposito registro presso la Prefettura) deve provvedere autonomamente al proprio sostentamento tramite le offerte che provengono dalla comunità dei fedeli.

Poiché la comunità ecclesiale è mistero di comunione, le entrate di cui gode la parrocchia (ad esclusione di quelle regolate da apposite leggi, ad esempio gli affitti) sono caratterizzate dallo spirito di liberalità e spontaneità. Viene comunque raccomandato a tutti i pastori di rendere i fedeli sempre più attenti alle necessità della comunità ecclesiale nello spirito del “sovvenire alle necessità della Chiesa”.

Da questi presupposti deriva che ogni comunità parrocchiale ha il compito, in completa autonomia, di provvedere alle spese gestionali relative alla gestione delle attività pastorali e alla manutenzione ordinaria e straordinaria degli immobili che possiede (edificio chiesa, locali parrocchiali ecc…).

Esistono dei meccanismi di solidarietà per aiutare le comunità parrocchiali che si trovano in situazioni di particolare impegno economico o per finanziare iniziative particolari. Il più conosciuto è l’8×1000. I fondi che provengono dall’8×1000 vengono conferiti dallo Stato alla CEI che provvedere ad ridistribuirli alle Diocesi. Le singole Diocesi tramite una attenta procedura di assegnazione, erogazione e controllo provvede a assegnarli alle varie Parrocchie e Enti che realizzano le iniziative (vedi: http://www.chiediloaloro.it).

La Diocesi di Firenze ha anche un meccanismo di solidarietà “interno” costituito dal Fondo Comune Diocesano. Il fondo viene alimentato da una “Tassa Vescovile” che tutte le parrocchie sono tenute a versare al Fondo. Essa è costituita dal 3% delle entrate ordinarie e dal 10 % delle entrate straordinarie (eredità, lasciti, alienazioni) di ogni parrocchia. Questi fondi, vengono riassegnati alle parrocchie che ne fanno richiesta in occasione di impegni economici particolarmente gravosi quali ad esempio ristrutturazioni o restauri.

Per approfondire:

http://www.8×1000.it

http://www.chiedoloaloro.it

http://www.sovvenire.it

Istruzione in Materia Amministrativa, CEI, 2005

http://www.chiesacattolica.it/documenti/2005/11/00011087_istruzione_in_materia_amministrativa_2005.html

 

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