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CALENDARIO 1 -7 OTTOBRE 2018
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Correzione calendario 23 -30 settembre 2018
Sul calendario c’è un errore porta giovedì 30 settembre, ma il 30 è sabato quando c’è normalmente la messa prefestiva io celebrerò San Michele Arcangelo al mattino nella cappella dell’Apparizione di San Michele nel comune di Certaldo
Giovedì 27 non ci sarà la messa feriale.
Scusate l’errore.
Don Lorenzo
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CALENDARIO 17 – 23 SETTEMBRE 2018
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CALENDARIO 03 – 09 SETTEMBRE 2018
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15 AGOSTO SOLENNITA’ DELLA DORMIZIONE – ASSUNZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA
![](http://www.parrocchiagirone.it/site/wp-content/uploads/2018/08/dormizione.jpg)
Sollevate le porte e accogliete
la madre dell’eterna luce
di Manuel Nin
La tradizione bizantina ha come prima grande festa del ciclo liturgico la Natività della Madre di Dio l’8 settembre, e lo conclude con la sua Dormizione e transito in cielo il 15 agosto, quasi a volere sottolineare che per ogni cristiano e per tutta la Chiesa la Vergine rappresenta il cammino che introduce al mistero salvifico di Cristo. Fissata in oriente alla fine del VI secolo e introdotta un secolo più tardi in occidente, la festa del 15 agosto celebra il transito e la piena glorificazione della Madre di Dio come primo frutto del mistero pasquale di Cristo, preceduta il 14 da una prefesta e seguita da un’ottava che si conclude il 23.
Due tropari dell’ufficiatura del vespro esemplificano il rapporto stretto tra eucologia e iconografia. Il primo presenta l’icona della festa come una celebrazione liturgica della Dormizione, alternando gli otto toni musicali della tradizione bizantina: Maria, morta o meglio addormentata, è al centro dell’icona su un letto funebre che raffigura però anche un altare cristiano. Attorno stanno gli apostoli con altri personaggi: tra i primi vi sono sempre Pietro e Paolo, che indicano la presenza di tutta la Chiesa.
Cristo, in mezzo a un semicerchio e con gli angeli attorno, regge nelle braccia l’anima di sua madre: “Le supreme potenze dei cieli, presentandosi insieme al loro sovrano, scortano piene di timore il corpo purissimo che ha accolto Dio; lo precedono in ascesa ultramondana e, invisibili, gridano alle schiere che stanno più in alto: Ecco, è giunta la Madre di Dio, regina dell’universo”. La presenza degli angeli nella parte superiore accosta l’icona a quella dell’Ascensione di Cristo.
Il letto di Maria è anche altare dove si svolge la liturgia: gli apostoli attorno che la celebrano, Cristo sul fondo, nell’abside, che la presiede; Pietro che incensa attorno all’altare, come al momento del grande ingresso nella Divina liturgia bizantina: “Sollevate le porte e accogliete con onori degni del regno ultramondano lei che è la madre dell’eterna luce. Grazie a lei, infatti, si è attuata la salvezza di tutti i mortali. In lei non abbiamo la forza di fissare lo sguardo ed è impossibile tributarle degno onore”.
Maria infine, gloriosamente assunta in cielo, diventa per tutta la Chiesa che la celebra colei che intercede presso suo figlio: “La sua sovreminenza eccede infatti ogni mente. Tu dunque, o immacolata Madre di Dio, che sempre vivi insieme al tuo re e figlio apportatore di vita, incessantemente intercedi perché sia preservato e salvato da ogni attacco avverso il tuo popolo nuovo: noi godiamo infatti della tua protezione, e per i secoli, con ogni splendore, ti proclamiamo beata”.
Il secondo tropario mette in evidenza la presenza, anche nell’icona, di tutto il collegio apostolico, con Pietro e Giacomo, primo vescovo di Gerusalemme e fratello del Signore. Questo collega la festa alla città santa e al Protovangelo di Giacomo, apocrifo su cui si basa in molti punti la festa stessa: “Quando te ne sei andata, o Vergine Madre di Dio, presso colui che da te ineffabilmente è nato, erano presenti Giacomo, fratello di Dio e primo pontefice, insieme a Pietro, venerabilissimo e sommo corifeo dei teologi, e tutto il coro divino degli apostoli”.
La Dormizione della Madre di Dio si colloca chiaramente nell’economia di salvezza di Cristo stesso; gli apostoli diventano celebranti del mistero della redenzione di Cristo per mezzo della cura del corpo di colei che divenne dimora di Dio: “Con inni teologici gli apostoli celebravano il divino e straordinario mistero dell’economia del Cristo Dio; e prestando le ultime cure al tuo corpo origine di vita e dimora di Dio, gioivano, o degna di ogni canto”.
Nella seconda parte del tropario la liturgia in qualche modo si sposta in cielo – è quasi il movimento che troviamo nell’anafora eucaristica – e tutte le creature angeliche vengono coinvolte nella lode e nella confessione del mistero della redenzione di Cristo: “Dall’alto le santissime e nobilissime schiere degli angeli guardavano con stupore il prodigio e a testa china le une alle altre dicevano: Sollevate le vostre porte, e accogliete colei che ha partorito il Creatore del cielo e della terra; celebriamo con inni di gloria il corpo santo e venerabile che ha ospitato il Signore che a noi non è dato contemplare. E noi pure, festeggiando la tua memoria, a te gridiamo, o degna di ogni canto: Solleva la fronte dei cristiani e salva le anime nostre”.
Pubblicato in Attività liturgico-parrocchiale
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